Nel 1993 l'O.M.S. e l'associazione Internazionale per lo Studio del Dolore (I.A.S.P.) invitarono esperti nel campo della oncologia, anestesiologia, neurologia, pediatria, nursing, cure palliative, psichiatria, psicologia e cure pastorali a partecipare ad una riunione sul trattamento del dolore da cancro pediatrico e sulle cure palliative.
Durante questo meeting, nel Castello di Gargonza, in Italia, è stato convenuto che il controllo del dolore dovrebbe essere considerato come una componente essenziale delle cure oncologiche e che, con l'impegno e l'uso appropriato della tecnologia disponibile, la maggior parte di bambini con cancro può ricevere sia un controllo del dolore che cure palliative, in ogni parte del mondo, anche se le terapie specifiche non sono disponibili.
Una serie di paure e di false conoscenze hanno condotto ad un indeguato controllo del dolore nei bambini.
Queste includono:

paura della "dipendenza", nel senso profano del termine, che ha portato a limitare la somministrazione degli analgesici oppioidi generalmente come ultima risorsa, con il risultato che i bambini sono stati privati di farmaci potenti che potevano efficacemente controllare il dolore severo da cancro.

equivoci sulla farmacocinetica e sulla farmacodinamica degli analgesici oppioidi nei bambini e conseguente uso di dosi inadeguate, ad intervalli inappropriati ed utilizzando vie di sommnistrazione dolorose e meno efficaci.

mancanza di conoscenze circa la natura della percezione del dolore e della malattia da parte dei bambini così che i responsabili dei trattamenti dei bambini con cancro mancano di valutare tutti i fattori che causano e contribuiscono al dolore e quindi mancano di trattarli adeguatamente.

mancanza di informazioni su elementari tecniche di tipo comportamentale, cognitivo e di supporto che possano ridurre il dolore, così che gli operatori sanitari non possono insegnare queste tecniche preziose ai bambini e ai loro genitori.

Linee Guida dell'O.M.S. sul trattamento del dolore da cancro nel bambino:


1. Il trattamento del dolore comincia quando ad un bambino è diagnosticato il cancro e continua lungo il decorso della malattia.

2. Il dolore da cancro nei bambini è complesso e richiede un approccio terapeutico multidisciplinare. Alcuni fattori ambientali, le attitudini e i comportamenti possono aumentare o ridurre sensibilmente il dolore nei bambini.

3. Il controllo del dolore si basa sull1uso dei farmaci analgesici in associazione con terapie di tipo cognitivo, comportamentale, fisico e di supporto.

4. Nel controllo del dolore, laddove possibile, dovrebbero essere ricercate e trattate le cause che lo determinano.

5. Per i bambini che ricevono trattamenti con intento curativo, il dolore legato a procedure diagnostiche e terapeutiche è spesso peggiore di quello legato alla malattia. Il dolore causato dalle procedure deve essere individuato e trattato adeguatamente.

6. Come guida al trattamento farmacologico del dolore dovrebbe essere utilizzata la "scala analgesica" dell'O.M.S. In questo approccio a gradini, l'intensità del dolore del bambino determina il tipo e la dose dell'analgesico da usare.

7. Dosi adeguate di analgesici dovrebbero essere somministrate ad intervalli regolari ad orari precisi e non al bisogno.

8. Dovrebbe essere utilizzata la via orale per la somministrazione degli analgesici, quando possibile.

9. La dose appropriata di un oppiode è quella capace di controllare il dolore in modo efficace. Il controllo del dolore nei bambini può richiedere dosi anche molto elevate.

10. La paura della "dipendenza psicologica" è una delle principali ragioni per cui i bambini con dolore severo da cancro non ricevono una adeguata analgesia. Questa paura esagerata deve essere individuata e corretta.

11. Gli effetti collaterali degli oppiodi dovrebbero essere previsti, trattati adeguatamente e controllati regolarmente.

12. Alla sospensione o riduzione degli oppiodi le dosi dovrebbero essere ridotte gradualmente per evitare la ricomparsa del dolore severo o dei sintomi di astinenza.

13. Anche se la consapevolezza della morte cambia nelle differenti età dello sviluppo, i bambini spesso sanno quando stanno per morire. Le maggiori preoccupazioni dei bambini con malattia terminale sono la paura dell'abbandono e la paura della sofferenza. Gli operatori sanitari dovrebbero quindi rassicurare i bambini che saranno aiutati a non soffrire e che le persone che loro amano saranno sempre con loro.

14. Le cure palliative dovrebbero essere complete e capaci di individuare i bisogni psicologici, culturali e spirituali. Se ciò fosse richiesto, queste cure possono essere effettuate a domicilio.

15. È responsabilità di ogni operatore sanitario professionista, di ogni istituzione e organizzazione governativa che si occupa di bambini supportare, educare e sostenere l'attuazione di questi principi.