.. Lucia con Thulle in braccio: quello che e' riuscita a dire e quello che avrebbe voluto dire |
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Provo un senso di profonda riconoscenza per la "terra" di cui siamo momentanei abitanti e vorrei che tutti ci vivessero con grande amore verso gli uomini e gli animali e le piante e le stelle e condividere con tutti il tantissimo che ci viene dato, ricordandoci che ognuno di noi la la sua strada e il suo modo di essere. Vorrei ringraziare tanti amici Curanti venuti da molto lontano per festeggiare con noi il lungo cammino e domani a Gargonza, quindici anni dopo ... riesaminare cio' che siamo riusciti a portare avanti nel campo del Controllo del Dolore del Bambino e quanto ci resta ancora da compiere e insieme a loro ricordare e onorare il prof. Vittorio Ventafridda che ci ha uniti e condotti avanti sempre con grande fermezza e amore. Il nostro viaggio con il Dolore dei Bambini e' stato lungo. Gli analgesici hanno certamente sempre avuto il primato, ma accompagnati dai molti rimedi di supporto, hanno creato molte volte il miracolo e aiutato i Curanti a comprendere quanto la Musica, gli Animali, la Ludoteca, l'Ascolto, l'Amore siano fondamentali. Questa giornata e' comparsa nelle nostre vite per far capire anche a noi dove stiamo andando, cosa abbiamo gia' vissuto e quanto c'e' ancora da compiere. Per non perdere il preziosissimo filo di Livia viaggeremo il piu' possibile con il nostro amato Pulmino. Essere tranquilli, sospesi nel silenzio degli altri con leggerezza e' come ci piacerebbe essere. Il nostro modo di vedere le cose e' calmo, e se le cose non accadono si vede che non dovevano accadere; il dubbio spesso ci aiuta a capirle e il silenzio a condividerle. Ci emoziona sempre profondamente tutto l'aiuto che abbiamo ricevuto e che continuiamo a ricevere. Le persone che trovate negli spazi di questo amatissimo salone Brunelleschi vi racconteranno la storia dei nostri diversi progetti...... Oggi vi voglio raccontare una storia. Una storia vera, anche se, li' per li', potrebbe sembrare inventata, perche' la gente, a questo tipo di storie, non e' piu' abituata. Molti anni fa un uccellino spicco' il suo primo volo. Aveva le alucce ricoperte di lanugine grigia e sapeva ancora del caldo del nido. Volava incerto, ma felice, nella brezza della mattina, quando il destino avverso lo colpi' e cadde. Dall'alto del cielo un Angelo del Paradiso lo vide, scese, lo raccolse e lo depose ai piedi del trono di Dio. Il Signore ne provo' una pena profonda e gli dette due grandi ali bianche e lo muto' in un piccolo Angelo. Passarono gli anni e un giorno il piccolo Angelo chiese a San Pietro di poter tornare sulla Terra, perche' laggiu' stava avvenendo qualcosa di molto importante. Ma San Pietro, ligio alla disciplina delle ferree leggi del Cielo, stava per negare il permesso, allorche' il Signore fece un cenno e il Guardiano del Paradiso apri' la grande porta. Il piccolo Angelo intraprese il suo viaggio. Un viaggio lunghissimo per le creature umane, ma questione di pochi attimi per un Angelo. Ora il piccolo Angelo e' qui in mezzo a noi, vicino alla sua Mamma. Noi non lo vediamo perche' ai mortali non e' dato vedere gli Angeli, ma il vago soffio di vento che ci sembra che scenda dalle colline fiorentine e' il movimento leggero delle sue ali e ci fa capire d'averlo accanto, in questo giorno di festa. E' felice il piccolo Angelo e sorride. Si sa che quando un Angelo sorride, e' il mondo intero che sorride. Rallegriamoci, perche' ai nostri giorni e' cosi' difficile veder sorridere il mondo..... |